“Vedere un mondo in un granello di sabbia
e un cielo in un fiore selvatico.
Tenere l’infinito nel cavo della mano
e l’eternità in un’ora”
(W. Blake 1789)
La solitudine tanto cercata ad un certo punto mi spaventava, eppure con il passare dei mesi ricercarla pur stando in mezzo agli altri , è stata una via di guarigione perché mi ha aiutato a spegnere la mente e mi ha messo in contatto con la mia interiorità.
Il silenzio è stato un po’ come il digiuno, mi ha alleggerito da desideri, progetti, giudizi. È stato terapeutico. L’assenza di telefono, radio, cellulare, all’inizio è stato molto pesante, abitudini difficili per sostenerne la mancanza, poi mi sono accorta che con il tempo sentivo sempre più l’esigenza fisica di “stare”, in silenzio, nel quale le mie forze interiori entravano protagoniste con tutta la loro energia.
Ho imparato a stare sola perché è da qui che il mio talento ha trovato spazio.
È da qui che è nato il benessere
S.B.
14/06/2020